Il bikini nasce nel 1946, ma viene “sdoganato” sulle spiagge prima d’oltreoceano e poi italiane soltanto una trentina di anni dopo, a cavallo tra gli anni 70 e 80. La sua storia, tuttavia, è ben più antica e le prime raffigurazioni di costumi femminili a due pezzi possono essere ritrovate già all’interno di alcuni mosaici dell’era egizia o bizantina.

Nato nel 1946 dall’Idea di un sarto parigino, il bikini ne ha fatta di strada dal giorno del suo concepimento. Eppure, se ne ritrovano raffigurazioni già ai tempi degli antichi romani, ma nessuno ne parla. Perché il tanto amato capo d’abbigliamento che richiama inevitabilmente ricordi di vacanze al mare, è in realtà stato ben presto bandito dal commercio: le donne non sognavano neanche minimamente di poter andare al mare più “scoperte” di quanto già non fossero con i costumi da bagno, e gli stilisti non ne realizzavano. Ma qual è stata la storia del bikini in Italia? Scopriamola insieme. 

 

La storia del bikini in Italia e nei concorsi di bellezza

La storia del bikini lo vede, da sempre, come un qualcosa di utilizzatissimo sia in spiaggia che durante i concorsi di bellezza. Peccato non sia stato sempre così. Nel 1951, infatti, nonostante l’intraprendenza e la voglia di trasgredire tipica delle popolazioni d’oltreoceano, il bikini venne bandito dal concorso di bellezza di Miss Mondo. Nello stesso anno, in Italia, le spiagge erano monitorate costantemente dai vigili, che punivano con multe salatissime le ragazze più libertine. Soltanto il cinema e la diffusione del due pezzi sul grande schermo riuscirono a cambiare le cose, e da lì in poi il bikini venne “sdoganato” anche lungo le spiagge italiane, con il benestare dei maschietti.

 

Il bikini più famoso della storia del cinema

Nella storia del bikini, a livello cinematografico, ce ne sono alcuni che non sono passati di certo inosservati. Ricordiamo infatti che negli anni della sua nascita il bikini era considerato uno scandalo. Avete idea di quanto potesse esserlo uno bianco, anche vagamente trasparente? È il caso del celebre bikini bianco di Ursula Andress, che nel 1962, in Agente 007: Licenza di Uccidere, esce dall’acqua con indosso un due pezzi da capogiro. Altri bikini famosissimi furono quelli di Raquel Welch, aggressivo e in pelle nera, indossato nel 1966, e il primo bikini della storia del cinema, indossato da una bellissima e giovanissima Brigitte Bardot nel 1958, in “E Dio Creò la Donna”.

Capo protagonista di ogni estate, il bikini è riuscito a farsi strada tra le mille controversie, discussioni e censure alle quali è stato soggetto negli anni. Compagno fedele di ogni vacanza, questo particolare costume da bagno è diventato con il passare del tempo mezzo di seduzione e praticità, caratteristiche irrinunciabili nel periodo più caldo e atteso dell’anno.

Quale bikini scegliere?

Se scelto con la dovuta attenzione e abbinato ai giusti accessori come cappello in rafia, foulard o degli estrosi occhiali da sole, il costume da bagno risulta un capo di grande effetto. Intero, bikini, a fascia, a vita alta o bassa, c’è un costume per tutti i gusti e per tutte le forme.

Per il seno piccolo i modelli più adatti sono quelli senza spalline: a fascia, a fascia incrociata e quelli arricchiti da rouches, che creano un effetto illusorio di volume. Per chi ha un seno abbondante è preferibile invece l’utilizzo di bikini a triangolo muniti di lacci da intrecciare dietro al collo, così da favorire un maggior sostegno e di conseguenza garantire un maggiore comfort e libertà nei movimenti. Per quanto riguarda la parte bassa, chi ha i fianchi stretti si può permettere laccetti e costumi a vita bassa, mentre per le curvy o per chi possiede una fisicità "a pera" è consigliato l’utilizzo di uno slip sgambato che renda la gamba chilometrica e la presenza di volants nella parte retro che garantisce l’aumento di volume del lato B.

Davide Maffia